総領事館が後援する文化行事（2022年）
Eventi culturali con il patrocinio del Consolato (Anno 2022)

I primi testi scritti sulla storia del Giappone risalgono al definitivo affermarsi del potere imperiale nel settimo-ottavo secolo dC. I secoli immediatamente precedenti sono caratterizzati da grandiosi, anche se poco conosciuti, monumenti funerari: i Kofun. Queste tombe sono attribuite ai primi, semi mitici imperatori e alle loro corti. Si tratta in vari casi di monumenti enormi, il più grande, il Daisen Kofun, è lungo quasi 500 metri e largo 300, che, se visti dall’alto, mostrano una forma del tutto particolare – “Keyhole” – costituita da una rampa triangolare collegata a un tumulo circolare. Nella conferenza impareremo a conoscere questi singolari monumenti e, grazie all’analisi satellitare, scopriremo cosa l’Archeoastronomia ci può dire sui loro profondi legami con il cielo, in particolare con la Dea del Sole, Amaterasu, ma anche con lo spettacolare paesaggio legato alla più sacra montagna del paese del Sol Levante, il Monte Fuji.
Giulio Magli. Fisico, ordinario di Archeoastronomia al Politecnico di Milano dove è stato direttore del laboratorio di divulgazione e sperimentazione FDS ed è attualmente direttore del Dipartimento di Matematica. I suoi interessi scientifici riguardano prevalentemente il rapporto tra architettura, astronomia e paesaggio nelle culture antiche. Dopo aver lavorato numerosi anni in Egitto e sulle altre culture del Mediterraneo, è ultimamente impegnato in ricerche di Archeoastronomia in Asia e in particolare in Cina. È autore di molte decine di articoli scientifici e di numerosi libri, ed è stato uno degli autori del documento “Astronomy and World Heritage” dell’UNESCO. È da molti anni impegnato nella divulgazione scientifica sia sulla stampa che in televisione; sul web è disponibile il suo corso online “Archaeoastronomy: introduction to the science of stars and stones” (piattaforme Coursera e POK).

Il Civico Planetario “Ulrico Hoepli” di Milano, in collaborazione con l’Associazione LOfficina, presenta questa conferenza a cura di Monica Aimone e Chiara Pasqualini.
Durante la conferenza, sotto il cielo stellato del planetario, si analizzeranno scienza e fantascienza degli “anime” più famosi di quel periodo, che si sono ispirati alle stelle. Si ricorderanno quelle avventure, quei combattimenti eroici, quegli incredibili viaggi nello spazio dai quali prendere spunto per conoscere meglio il nostro universo, per capire cosa sono e come sono fatte le galassie, per conoscere costellazioni, stelle e pianeti. Si racconteranno miti, leggende e storie che hanno fatto sognare generazioni di bambini italiani, ora adulti, che ancora portano nel cuore i loro eroi dell’infanzia. Un modo originale e unico per avvicinarsi all’astronomia.

Video Sound Art presenta la sua dodicesima edizione con un programma di installazioni, video, interventi performativi e uno screening program al Teatro Carcano di Milano.
Dà il via ufficialmente al Festival, giovedì 22 settembre alle ore 20, una performance di taiko a cura dell'Ensemble Kotoji, fondato nel 2007 da Demise Takeshi, allievo di Nakamura Koji. Nelle giornate successive del festival (fino al 28 settembre), il percorso espositivo si snoda tra gli spazi dello storico teatro milanese che, dai sotterranei alla galleria, per sette giorni apre le porte alle voci del contemporaneo, spaziando dalle opere video all’editoria.
Il tema è la vita delle cose. Come parlano gli oggetti? Come funzionano al di fuori del loro contesto?
A partire dalle riflessioni degli artisti in mostra e in collaborazione con il progetto editoriale olandese MacGuffin, il festival si concentra sulle possibilità inesplorate che ogni oggetto custodisce in relazione alla storia, all’identità e alle relazioni sociali, provando a svelare insieme i condizionamenti politici e sociali, le qualità invisibili della materia. Vi aspettiamo.
Il Consolato ha conferito il patrocinio alla performance inaugurale del 22 settembre.

La mostra si inserisce all'interno di una rassegna culturale, ideata e realizzata dall’Associazione Culturale Yoshin Ryu, e si propone di promuovere la cultura giapponese attraverso mostre fotografiche, conferenze, presentazioni editoriali, workshop sulle diverse discipline artistiche nipponiche: il Torino Matsuri 2022 sarà il primo evento della rassegna.
L'associazione ha voluto dunque concentrare le energie e le attività intorno a due figure mitiche: il Drago e la Tigre che divengono così, sotto una prospettiva di rinascita, il sigillo naturale a questo evento riequilibratore, chiamando a raccolta artisti contemporanei, esperti di storia e di arti tradizionali giapponesi, collezionisti, performer e autori.
L’evento è simbolicamente rappresentato dall’opera-madre di “Ryuko”: una grande installazione artistica realizzata con materiali di recupero dagli artisti Andrea Venturino e Saulo Guarnaschelli. Due grandi soggetti della mitologia giapponese, e non solo, che si fronteggiano, armonizzandosi nel tentativo di adombrare i cattivi auspici e suggellando invece un ritorno alla normalità e alla vicinanza tra i popoli.

Il 6 agosto 2022 torna a Bologna, dopo due anni di pausa forzata, Il Sole di Hiroshima la cerimonia delle lanterne galleggianti in memoria delle vittime dell’esplosione atomica che colpì la città di Hiroshima nel corso della Seconda Guerra Mondiale. L’evento di beneficenza, che quest’anno giunge alla sua decima edizione, è organizzato da Nipponica. La cerimonia trae ispirazione da una delle più importanti ricorrenze giapponesi dedicata al culto degli antenati, la festa dell’Obon, dove ogni anno in estate la luce delle lanterne guida le anime dei defunti affinché possano ricongiungersi ai propri cari. In Giappone l’Obon si celebra attorno alla metà di agosto tranne a Hiroshima, dove proprio per ricordare le vittime della bomba atomica, si tiene il 6 del mese.
Nel corso dell’iniziativa chiunque lo desideri, con una piccola donazione, potrà ricevere una lanterna galleggiante in carta (certificata FSC) da personalizzare con una dedica, una preghiera o un disegno per ricordare un proprio caro o trasmettere un messaggio di auspicio. La cerimonia avrà inizio al calar del sole, quando tutti i partecipanti accenderanno le loro lanterne per affidarle alle acque del Cavaticcio. Il parco illuminato dalla luce tremolante di 1000 candele farà così da suggestiva cornice a un momento di raccoglimento personale, evocativo e toccante. La celebrazione di quest’anno assume un significato ancor più rilevante perché rivolge la propria attenzione al conflitto in Ucraina. “Il Sole di Hiroshima è nato nel 2009 con l’intento di mantenere viva la memoria delle vittime piegate dalla tragedia atomica durante il conflitto mondiale. Una commemorazione più attuale che mai, se si considera il numero di persone che oggi, come allora, affrontano le atrocità della guerra. Proprio per essere vicini ai giovani studenti ucraini l’intero ricavato della serata sarà destinato a supportare uno dei progetti di IBO Italia, organizzazione non governativa con sede a Ferrara, attiva nel campo della cooperazione internazionale e presente in Ucraina da oltre dieci anni. La somma raccolta finanzierà l’acquisto di cancelleria, zaini, libri e altro materiale didattico per le scuole della regione di Chernivtsi, che al momento accoglie oltre 100.589 profughi di cui oltre 33mila minori.


Bologna, presso il Giardino del Cavaticcio
(ingresso da via Azzo Gardino e da via Fratelli Rosselli).
 

Torna finalmente al Civico Planetario di Milano, per la gioia di grandi e piccini, Il Tanabata (七夕 letteralmente settima notte). Chiara Pasqualini vi porterà un po’ lontano dal pianeta terra, nel cosmo, fatto di suggestioni e magia, tornando a narrarvi miti e leggende legati al cielo nella tradizione giapponese.
Il Tanabata infatti è una festa tradizionale che si celebra in tutto il Giappone il 7 luglio di ogni anno. La leggenda, a cui è ispirata, narra la storia d’amore di Orihime e Hikoboshi, la tessitrice e il pastore, che sono rappresentati da Vega e Altair, due stelle ben visibili nelle sere estive.
La principessa Orihime tesseva con zelo in riva al fiume celeste (la Via Lattea), dove Hikoboshi portava ad abbeverare il suo bestiame. I due giovani …ma non proseguiamo oltre. Vi lasciamo il piacere di scoprire la loro storia in planetario.
Anche quest’anno, il tema del Tanabata, trattato presso il Planetario Gingaza di Tokyo, potrà essere visto anche presso il Civico Planetario di Milano.
Il Tabanata è conosciuto come un festival legato alle stelle, e non è così immediato notare il legame che ha con un altro festival giapponese molto importante: l’Obon. Questo perché hanno un’origine diversa.
Il Tanabata si festeggia tradizionalmente la settima notte del settimo mese del calendario lunisolare, quando si vede la mezza luna e il giorno dell’Obon cade sempre la settimana successiva al Tanabata.
Secondo le usanze estive giapponesi, durante l’Obon si svolgono vari eventi in diversi luoghi e generalmente, visto che avviene durante le vacanze estive, molte persone ritornano nei loro paesi d’origine.
In questa occasione si coglierà l’occasione di parlare anche del Tanabata e dell' Obon.

La seconda edizione dell'evento culturale internazionale, che promuove i talenti artigianali contemporanei, pone un'attenzione particolare sui maestri d’arte giapponesi, mettendo in luce le tradizioni del Paese del Sol Levante e le sue antiche pratiche, e mostrando la sua influenza sulla creatività e l'artigianato europeo. Mentre alcuni spazi espositivi si concentrano esclusivamente sulla maestria degli artigiani giapponesi, altre mostre incorporano la cultura e le tradizioni artigianali del Paese all'interno di un tema più ampio; il risultato è un affascinante fil rouge, che i visitatori possono seguire nell’ambito di Homo Faber Event.
Le 15 mostre, che compongono l’evento, raccontano l'influenza della cultura e delle tradizioni artigianali giapponesi sull'Europa, attraverso oggetti di squisita fattura, scenografie affascinanti ed esperienze coinvolgenti.Si potrà quindi scoprire come il Giappone ispiri il lavoro degli artigiani europei contemporanei che lavorano con la porcellana, il cuoio, la seta, la carta e altri materiali; inoltre sarà possibile partecipare alle tradizioni giapponesi: la cerimonia del tè, gli origami e le composizioni floreali Ikebana, per citarne alcune, esplorare l’influenza dell'alto artigianato giapponese sulle arti dello spettacolo, la moda, l'arte floreale…questo e molto altro ancora vi aspetta a Venezia! L’evento è a cura di Alberto Cavalli, direttore esecutivo della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship. La mediazione culturale è offerta dall'Università Ca' Foscari, istituzione veneziana famosa per il suo dipartimento di lingua e cultura giapponese. Con il patrocinio della Japan Foundation.
 

La mostra, a cura della direttrice Marta Boscolo Marchi, si avvale delle competenze di altri studiosi di atenei italiani e stranieri che compongono il comitato scientifico: Monique Arnaud, Matteo Casari, Andrea Giolai, Diego Pellecchia, Bonaventura Ruperti e Silvia Vesco. Gli spazi espositivi all’ultimo piano di Ca’ Pesaro ospitano dipinti, stampe, fotografie, documenti, costumi, strumenti musicali e maschere legati a una delle più celebri forme teatrali giapponesi, il teatro nō che, grazie al 13° Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia del 1954, arrivò per la prima volta in Europa. La sezione centrale dell’esposizione, nonché la più ricca, è dedicata ai costumi di scena, acquistati dal principe Enrico nel corso del suo lungo viaggio intorno al mondo tra il 1887 e il 1889, ora conservati nei depositi del museo e mai esposti al pubblico nel loro insieme fino ad ora.
La mostra, promossa nell’ambito del programma Venezia 1600 in occasione della celebrazione dei sedici secoli dalla mitica fondazione della città, è promossa e sostenuta dalla Direzione regionale Musei Veneto del Ministero della Cultura e si avvale del patrocinio della Fondazione Italia Giappone, dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma e dell’International Noh Institute.